L’ACCHIAPPASOGNI – il nome. La leggenda dell’acchiappasogni è una delle più belle e suggestive della mitologia indiana. Molto tempo prima che arrivasse l’uomo bianco, in un villaggio cheyenne viveva una bambina il cui nome era Nuvola Fresca. Questa bambina non riusciva a dormire serena poiché ogni notte nei suoi sogni arrivava un uccello nero a spaventarla. La sua mamma, Ultimo-sospiro-della-sera, inventò allora per lei un oggetto speciale cui diede un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita spirituale della sua bambina, da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. La bambina fu da allora rasserenata, e riuscì a dormire sonni tranquilli e placidi, così Ultimosospiro- della-sera ne costruì altri identici per tutti i bambini del villaggio. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme a loro… Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza. Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un acchiappasogni e lo collocano sopra la sua culla. Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l'universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno. Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà. Se si tratterà di sogni positivi, l’acchiappasogni li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nel cielo. Affascinata dalla leggenda ho scelto questo nome. In fondo io aspetto che i neonati si addormentino, per fissare in uno scatto che rimarrà per sempre il sonno dei loro occhietti. Solo tra qualche tempo quegli occhi vedranno bene il mondo… Intanto io auguro loro sogni tranquilli, che, chissà, un giorno si potranno avverare.