Questi mesi sono stati di forte stress. Chi mette su dal niente un progetto, basandosi solo sulle proprie forze e l’aiuto di pochi, sa cosa voglio dire. Giorni di progettazione, immaginazione, corse, e notti insonni  ad occhi spalancati sulla paura del futuro. Le cose da fare erano tante, tutte appuntate nel mio fedele quaderno di carta riciclata marrone. Liste, spunte, cancellazioni, nuove liste, disegni, appunti, numeri, lettere, forme senza senso. Mi sembrava impossibile, e ora che lo sto finalmente scrivendo, raccontando, seduta alla mia scrivania, con mille occhi che mi guardano sereni dalle fotografie intorno, il tepore di una “quasi-casa”, e le prime lucine di  Natale alla mia destra, mi sembra surreale. La gioia nel cuore è immensa, e dopo giornate intere a costruire il mio sogno, le prime immagini escono fuori da queste mura e raggiungono altri: mamme, papà, nonne commosse, nonni fieri, fratellini e sorelline curiosi. Ogni emozione è la mia. Ed è così bello farne parte. Un sogno ha preso forma. Il mio sogno. E dire grazie a quelle mani e braccia che sono stati pronti a sostenermi, la mia famiglia, non è abbastanza.. 

“forse un giorno troverai un posto dove sogno e realtà coincidono.” Io l’ho trovato.